L'esplosione del food delivery.
- Autore: Lino Torsello
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- 24 nov, 2019
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Cambia le regole della ristorazione.

Ed è boom per tutte le piattaforme che proliferano da Milano, città al top per le richieste di cibo, a Roma e Torino, incalzate da Napoli, Lecce e Palermo. Oggi il 93% dei centri con oltre 50 mila abitanti ha servizi di consegna a domicilio, (74% nel 2017) e il 47% degli italiani può ordinare online (33%). Pizza, gelato, hamburger, ramen e wok i piatti più ordinati più per la cena che per il pranzo, dove tra le app la più popolare è Just Eat con 555 mila ricerche mensili e Deliveroo con oltre 142 mila. Basti pensare che secondo l'analisi di Semrusch sul posizionamento on line dei motori di ricerca, la domanda "cena a casa" supera in Italia di quattro volte le ricerche su Google "cena al ristorante".
Il food delivery piace agli italiani, che ne apprezzano varietà e versatilità nelle diverse occasioni di consumo, ma anche facilità di utilizzo e velocità: a casa come al lavoro, per una serata con amici o anche per un momento di relax davanti a tv e film preferito. Il ritratto della società che vede sempre più integrata questa modalità di consumo è valido non solo nelle metropoli, ma anche e sempre più nelle province italiane, dove si registra una crescita di ordini a domicilio che aumenta in modo esponenziale, guidando complessivamente la crescita del fenomeno in Italia nel 2019. Accanto, anche il consolidamento delle città ritenute ormai “big” e dove il food delivery è un’abitudine più consolidata.
Questo atteggiamento positivo verso il food delivery va di pari passo con la presenza sempre più capillare anche di Just Eat, app leader per ordinare online cibo a domicilio in tutta Italia. Una crescita, quella di Just Eat, che oggi ha raggiunto una presenza sul territorio in oltre 1.000 comuni e più di 105 province, in ogni regione italiana, oltre 12.000 ristoranti partner e circa 34 milioni di pasti consegnati dal 2014 lungo tutta la Penisola.

